TRAGICOMIA - Lyrics

IN ATTESA

 

Intontito da una sorda apatia
catturato dal nulla
disinteresse misto a lobotomia
stacchi lo schermo   
spegni la luce
esci nel buio
non riesci a capire cosa non va in te
non indietreggi e non avanzi
bloccato nell'abisso
dai sogni infranti che tieni in te

il tempo scorre
l'ansia cresce
minuti che non passano
scende il sudore
palpita il cuore
non c'è rimedio
solo incomprensione
vecchi dolori per nuove angosce
sferzano l'aria i pensieri tuoi
torni tranquillo
poi urli e scalci
ma tanto sai che non guarirai mai

allora rompi il giogo
vivi infelice
strappa i fili che ti legano
non trattenerti
non rinunciare
urla affinché
non si spenga la vita che è in te

In attesa
di chissà cosa
non si riesce
se non si prova
Mai più in attesa
di nessuna cosa
vivi adesso
il domani non verrà mai

MISERABILI NOI

 

Soli
stretti nella morsa
dell'indifferenza
ci guardano
ci ignorano
siamo invisibili
e fuori
da ogni comprensione
dell'uomo comune
ci squadrano
poi ci negano
ciò che ci spetta

e siamo qui nell'ombra
sconfitti ancora una volta
e brancoliamo sudando
sogni e guai
o miserabili noi

finché un giorno
sarà troppo tardi
chi non niente
niente avrà da perdere
non ci sarà più
ragione di trattenersi
esploderemo prima o poi
noi miserabili noi

Mille
tentativi fatti per non alienarsi
ma non c'è un modo per farsi accettare
soli
inutili
per la logica di un assurdo mondo
privo di senso 
arido e avverso
non c'è punto di contatto

e siamo qui
fuori controllo
esasperati da tutto
pugnalati troppe volte
mai più derisi 
ne raggirati
mai più offesi
ora è il momento
tocca a noi

questo è il giorno per riscattarsi
chi non hai mai pagato ora pagherà
trascineremo i sorrisi beffardi
giù nel fango con noi
noi miserabili noi

INTERFERENZE

 

Ho un piccolo problema che attanaglia il mio comportamento
quando sono in pubblico a volte semino sgomento
perché di base io sono una persona ragionevole
ma il controllo sulle mie azioni è quantomeno cagionevole

Erano i ruggenti anni novanta e giocavamo da bambini
con videogiochi colmi di colori e di effetti sonori
l'evolversi della tecnologia non mi ha certo aiutato
finché il linguaggio digitale mi ha del tutto conquistato

Vivo in uno stato di costante alterazione
frequenze stimolanti innescano una emozione
un impulso nella testa
che come un flipper balla
scossa che attraversa le cervella

ormai sono preparato
su ogni suono l'udito è focalizzato
nervi tesi pronti allo scatto
spasmi improvvisi neanche fossi matto
sul posto di lavoro son guardingo
in mezzo alle persone a stento mi trattengo
all'improvviso crolla ogni inibizione
perché in fondo siamo tutti in questa condizione

NULLA FRA LE MANI

 

Via lontano
l'eco di una sete mai spenta
appeso a un filo
aggrappato al presente
cercando una spinta

e chissà
andando avanti
perdendo pezzi
se basterà
stanco il respiro
incerto il futuro

non è ancora tempo di lasciarsi andare
anche se
nulla fra le mani
troppo nel cuore

vive a stento
colui che non cede ad alcun compromesso
forse ha perso
ma non si pente
è rimasto se stesso

e rimarrà
impressa per sempre
una mina vagante
che spingerà
a bruciare ancora
è l'unica cura

LETTERE NEL VUOTO

L'agenda delle serate impegnate 
è tristemente vuota e senza date 
navigo in rete in cerca di un'illusione
trovare un locale che ci faccia suonare
scrivo che siamo una band emergente
affetta da insonnia e un poco demente 
il nostro complesso è assai disturbato 
suona una musica che tutti hanno scordato 

Salire su un palco è tutto ciò che vorrei
ma forse a voi conviene ingaggiare un dj
verremmo a suonare anche in Valle d'Aosta 
ma dai locali nessuna risposta

Ooh! Rispondeteci alle mail 
Ooh! Rispondeteci alle mail 

Scarico una lista di contatti per suonare
la metà dei locali ha chiuso o va male
qualcuno nel frattempo è divenuto discoteca
poi l'hanno devastato con una motosega
quel club così all'avanguardia e carino
oggi è un deposito con dentro un motorino
se provo a chiamare al cellulare
dall'altro capo solo un silenzio abissale

Ooh! Rispondeteci alle mail 
Ooh! Rispondeteci alle mail 

Non mi rispondi così mi affondi
mi inviti ai tuoi eventi ma non mi ascolti
non c'è risposta non c'è sentimento
la casella di posta è un eterno lamento
disperazione è ciò che proviamo
il sabato sera in cantina suoniamo 
non c'è risposta da nessun locale 
e allora speriamo che vi vada male
che vi scoppi tutto che bruci ogni cosa
danzeremo sulle ceneri della terra esplosa

INSENSATA EUFORIA

Son qui disteso che mi accingo al lieto riposar
dopo una turbolenta notte
di marachelle qua e la
mi sovviene un quesito 
nella mente mia alterata
per quelle cose buffe 
per cui scoppia una risata

pernacchie senza alcun motivo a perfetti sconosciuti
mostrare membri torti a passanti sprovveduti
che attoniti rimangon
in più mi pare strano
che fra tutte le parole mi faccia ridere fagiano

E pensando bene
non chiamo più nessuno col suo nome
che sia abbiente o plebeo
per me son tutti quanti Amedeo

copulazione fra parenti
ci trovo ilarità
mi esprimo solamente a versi
petardi a raffica
giro notte e giorno con le braghe calate
rovescio i bidoni in sequenze programmate

immagino persone quiete
romper tutto col machete
i suoni del cellular
gli occhi mi fan strabuzzar
digrignare i denti
senza motivazione
è sinonimo d'acume 
oltre ogni immaginazione

vivo così
senza limiti
trovando poesia
nella assurda follia

e dire buongiorno a un cane
far l'aperitivo all'ospedale
fingere svenimenti
inscenare rapimenti
minacciare la maestra delle elementari
urlar di notte sotto le abitazioni
scambiare il tabacco
con la polvere nera
offrir di fumare
e rischiar la galera

le mie ore son tutte un patire
mi perdo nel vortice del "Non Capire"
e mi aggrappo alla follia
insensata euforia
assurda vita mia

UOMINI DI SERIE B

Ex belli o forse mai stati 
di certo attualmente mal considerati 
un tempo era un dovere 
esser malandrino 
risse alle giostre e via in motorino 
e anche chi stava attento al primo banco 
rifugiato in casa fra libri e compiti soltanto 
l'amara scoperta nel diventar grandi 
delinquenti o diligenti 
chi ha cuore e testa vivrà una vita di tormenti 

Col passare degli inverni 
siamo eterne seconde scelte 
nell'effimero benessere attuale 
nessuna rivalsa sociale per noi 
che patiamo da sempre 
Retrocessi ingiustamente 
evitati dalle donne 
visti solo come amici 
ed usati come taxi 

Sospirando in questo esilio 
reclusi nella serie cadetta 
Inutile aspettar 
la ruota gira ma non per noi 
relegati sempre 
a ruoli marginali 
tratti di un volto che non sceglierai mai

IN FONDO ALLA STRADA

Vecchi e sbiaditi i ricordi 
sotto una patina di frenesia 
e senza notizie da mesi 
un anno fa andasti via 
come una scheggia sparata da un ordigno 
neanche il tempo di rendersi conto 
e così tutti gli altri hai raggiunto 
nell'angolo del cuore per gli amici che non ci son più 

tutto ciò che so me l'han detto gli altri 
niente ho saputo dalla voce tua 
lontano da questa valle di insonni 
hai trovato una vita senza follia 
o solo la prima occasione per andar via 

E nell'aria si sprecano parole 
congetture e perplessità 
io spero solo che tu stia bene 
che non abbia perso la lucidità 
scappando di fretta dal tuo mondo 
dal quel covo in un vecchio scantinato 
ma nella vita che hai lasciato 
c'era un amico che non ti dimenticherà 

E me l'han detto gli altri 
quel poco che si sa di te 
lontano da questa valle di matti 
forse stai meglio o forse chissà 
se un giorno ritornerai 

In fondo alla strada il tuo amico ti aspetterà

A TE

Forse non ha senso ricordarti 
con gli occhi che in mente io non mi riguarderai 
Smetto di spiare la tua vita 
lascio al vento questi lunghi anni dedicati ad aspettarti 
Senza mai vivere il presente 
tralasciando tutto e non immischiandomi con niente 
troppo impegnato a sperarti tornare 
di qui non mi son mosso d'amarti non ho smesso 
Ora che ho il coraggio di ascoltare 
tu non sei più capace di amare 

costretto a rimorire e a subire il tuo potere forte 
io non posso respirare 
tu non mi puoi più sfiorare 


Sciogliti nella mediocrità 
della realtà che ti ha traviata 
tra esseri orribili che ti hanno cambiata 
bassezze tragicomiche 
fiumi di vuotezza 
spegniti ancora sognando una carezza 
Gioca ad umiliarti 
affossando la tua unicità 
ti lascio vivere nei miei pensieri come eri anni fa 
e ti rivedo ad occhi bassi 
mentre mordi quel tuo labbro 
con tanta insicurezza ma nel cuore un gran coraggio 
e quando dormivo 
sapevo che guardavi 
quando nel silenzio tutto mi confidavi 

Le tempeste erano forti ma mai quanto noi insieme 
Cieli di novembre fuori in casa il fuoco ardeva in noi 

E adesso siamo grandi 
per farne cosa poi? 
Mi faccio da parte 
se è quello che realmente vuoi 
quello che vuoi 
Adesso siamo soli 
e tu non cambierai 
Sparisco per sempre 
se è quello che realmente vuoi 
quello che vuoi 

non me

ANTIPASTO INDIGESTO

Noi vi odiamo 
voi che fate la fila per entrare a concerto finito 
vi uccideremo 
come state facendo alla musica dal vivo 
Ira funesta contro voi 
voi che fate la fila per entrare a concerto finito 
vi uccideremo 
dentro una buca la vostra notte finirà 

vomito fuori un forte dissenso 
per una coda che non ha senso 
sputo schifato guardando persone 
che pagano di più per farsi insordire 
con musica fredda che altri han creato 
e che i dj credono di aver suonato 
a discapito di chi imbraccia col cuore 
uno strumento che ha sudato per comprare 
se i gruppi si sciolgono 
è perché nessuno li ascolta più 

noi vi odiamo 
voi che fate la fila per entrare a concerto finito 
vi uccideremo 
come state facendo alla musica dal vivo 
noi vi odiamo 
voi che fate la fila per entrare a concerto finito 
vi uccideremo 
come state facendo alla musica dal vivo 
questo antipasto che non gradite 
per voi indigesto sarà 
questo antipasto è indigesto 

vomito fuori un fiume di parole 
volte a ammonire chi è superficiale 
chi scuote la testa fumando annoiato 
aspettando che il gruppo abbia finito 
di cantare col cuore canzoni che ha scritto 
e di impegnarsi facendo di tutto 
per portare avanti le passioni vere 
e viver ancora emozioni sincere 
che voi non proverete mai 
ascoltando un dj 

questo antipasto che non gradite 
vi presenta il conto 
vi taglio la gola uno a uno 
finirete in una buca dove non vi trova nessuno 
il giusto posto per un qualunquismo musicale 
che ci sta facendo troppo male 

Venite avanti noi siamo pronti

LA SOLITA APPARENZA

Lo stesso sguardo davanti si presenta 
evidenziando la solita apparenza 
di chi accetta tutto e di tutto si accontenta 
nascondendo una totale indifferenza 
immobili a guardare ciò che scorre intorno 
c'è solo il nulla all'interno del contorno 
immagini sbiadite di quello che è il presente 
come una macchia infetta l'ignoranza si espande 

lL solita apparenza 
figlia dell'immagine 
ti spinge a prender parte 
a questa unione futile 

Pseudo-intellettuali con altrui pensieri 
sempre attaccati ai discorsi di ieri 
membri illustri nell'era del citazionismo 
risucchiati nella convinzione dell'anticonformismo 

Ma io resto fuori da ogni classificazione 
osservo penso e decido in ogni situazione 
nessun inganno 
ciò che vedi è ciò che sono 
e qui rimango 
anche se così resto solo 

La solita apparenza 
figlia dell'immagine 
ti spinge a prender parte 
a questa unione futile

CHISSA QUANDO

Prendo le tue mani 
guardo nei tuoi occhi 
il cuore in gola 
l'ennesimo addio 
un disperato abbraccio 
poi l'ultimo bacio 
è un salto nel buio 
è come morire ancora 

senza te come farò? 
tornare indietro non posso più farlo 
ora 
senza te come vivrò? 
la vista si annebbia 
il cuore mi scoppia 
e pagherò la scelta di restare qui 
dove nessuno tranne me si trova bene 
qui dove non c'è più un futuro 
ogni anno che passa 
una ferita più grossa 

non c'è più scelta 
e non è colpa tua 
il desiderio di cercare 
un approdo in un altro mare 
è giusto 
è ciò che devi far 
mentre io rimango qui 
senza saper nemmeno se tornerai 

senza te come farò? 
tornare indietro non posso più farlo 
no 
senza te come vivrò? 
un mare in tempesta 
non conosce sosta 
e pagherò la scelta di esser così 
amare soffrendo senza alcun inganno 
tu sei quasi tutto ciò che ho 
gli occhi chiari umidi e sinceri 
che chissà quando rivedrò

DANZA INTORNO AL FUOCO

A volte percepisco 
una reale connessione 
con un legame primordiale 
che alimenta una passione 
sprigiona un sentimento 
seguendone l'istinto 
come inizia la festa 
allento i freni nella testa 

Crescendo musicale 
senza alcuna inibizione 
scatta una scintilla 
che acceca la ragione 
allarme generale 
c'è da sentirsi male 
spacco tutto quanto 
però con sentimento 

Danza intorno al fuoco salta finché puoi 
brinda alla pazzia che non ti lasci mai 
danza intorno al fuoco e infrangi il limite 
riscopriti primate molto meglio è!

 

TUTTO CONTRO - Lyrics

AI MARGINI

Ai margini
dove non c'è la sicurezza
dove imperversa l'ignoto
per sentire il vento in faccia
voglio andare ai margini
stanco della visione centrale
non resisto sento di soffocare
c'è troppo movimento
solo e stanco
vado ai margini

E non mi basta respirare
rivoglio ciò che era mio
non chiedo altro che tacere
ed ascoltare il silenzio
e non mi resta che arrancare
difendere il mio spigolo
braccato nello spazio e nel tempo
del mio angolo

ai margini
lontano da false speranze
dai sorrisi e dalle certezze
per restare ancora vivo
voglio andare ai margini
stanco dell'oppressione mentale
di chi tutto vuole controllare
c'è troppo movimento
solo e stanco
vado ai margini

DISAGIO PERMANENTE

Teso come un elastico
sempre pronto a scattare
Agitato, nervoso, insonne
ed incapace di cambiare
Mille pensieri
mi attraversano la mente
perchè ho addosso il disagio permanente

Sempre sveglio e mai calmo
non so cos'è il letargo
do i numeri son matto
da ricovero coatto
preoccupato a non finire
nevrosi maniacale
senza mai rinunciare
sono pronto ad impazzire

Finchè io vivrò
non mi plasmo non mi piego
Buono non ci sto
non mi calmo non mi siedo

Spinto dalle passioni
così come dalle ossessioni
per sogni remoti
irrealizzabili e lontani
non posso a fermarmi
perché il fuoco dentro arde
non si spegne mai
e dopo un fallimento si riparte

PAGO PER SUONARE

L'arte è una cosa seria

Senza pudore e senza vergogna
come in un lago in cui l'acqua ristagna
Concorsi con bandi e regolamenti
mille premi su palchi imponenti
Voi salverete la scena emergente
Benefattori nel regno del niente
l'unica piazza dove si può suonare
ma non scordare la quota d'iscrizione

Pago per suonare
Pago per suonare
Pago per suonare
Pago per suonare

Poi ci son professionisti del furto legale
Non c'è modo di poterli aggirare
Tu organizzi loro vengono a sapere
gentilmente ti chiedono di pagare
no ma guarda non c'è problema
o fai così o suoni in cantina
Mi impegno e mi sbatto a scriver canzoni
per farmi prendere per il culo da voi signori

Pago per suonare
Pago per suonare
Pago per suonare
Pago per suonare

ma in mezzo a tutto questo
c'è ancora chi lo fa per gusto
si arrangia anche con niente
per far muovere la gente
è quindi assurdo che debba pagare
per avere un palco
dove suonare

io suono sono io che suona
non sono io a dover pagare

INSISTI

Messi per sbaglio
in un contesto a noi estraneo
intimati a stare buoni
e a non crear problemi
e come provi a far qualcosa per sentirti meglio
ti va sempre tutto male
c'è sempre almeno una cosa che va storta
non rinunciare, non ti devi rassegnare

Non puoi cambiare la realtà che ti circonda
è troppo più grande di te
non puoi fermare il meccanismo che ti opprime
puoi solo insistere nel provare
e insisti

Benvenuto chiodo fisso
che pervadi la mia mente
io mi aggrappo e non ti lascio
non so far diversamente
rompe gli argini il fiume
mi consuma lentamente
non ha senso continuare
io continuo ugualmente

Non puoi cambiare la realtà che ti circonda
è troppo più grande di te
non puoi spostare l'ostacolo che ti blocca
puoi solo insistere nel provare
e insisti

PRODUCI E ACCANTONA

Nei vuoti meandri di un'insensata farsa
si è aperto un solco profondo d'irriverenza
esaltati dalla voglia di strafare
il sovraccarico intanto aumenta

Richieste estroverse e superflue
alimentano l'insano gioco
compra tutto, produci e accantona
per cercare di colmar il tuo vuoto
ma il danno non si rigenera
circolando in un paradosso
e il presente intanto avanza
collassando su se stesso

Non sono stato io
a scavare un buco nel vuoto
e non l'ho chiesto io
di far parte di questo gioco

Stremato dal continuo arrancare
vivo cercando di respirare
e farmi spazio via dall'abbondanza
inorridito da tale incoscienza
Dente storto dentro all'ingranaggio
a pugni stretti e pronto al peggio
mischiando le risate al lamento
aprendomi un varco dentro al cemento

Non sono stato io
a scavare un buco nel vuoto
e non l'ho chiesto io
di far parte di questo gioco
non far parte di questo gioco
non far parte di questo gioco

GRUPPO COPERCHIO

Gruppo coperchio
si appoggia su una pentola già fatta
dentro la minestra è stracotta
è la stessa zuppa di ieri
Gruppo coperchio
all'inizio va anche bene
dopo cinque anni ho le palle piene
della stessa zuppa di ieri

Si è intasata l'aria nella scena
si respira a malapena
e non si suona, nessuno ci chiama più
non ho soldi per comprare l'impianto
si rompe il mixer sono a piedi ma tanto
nessuno ci vuole perché non suoniamo i muse

Gruppo coperchio
io non son capace a suonare
forse non dovrei criticare
ma almeno canto brani miei
Gruppo coperchio
siam centinaia di musicisti
che di colpo faranno i ciclisti
perché nessuno ci chiama a suonar

Ora vado a cercare un ingaggio
dico che canto "vengo da Viamaggio"
rispondono che non ci possono pagar
non importa dai suoniamo ugualmente
non siamo bravi ma vi portiamo gente
non c'è verso voi non fate i queen

Gruppo coperchio
il tuo obiettivo è diventar ricco
la mia chitarra è della chicco
il trombone è di plastica
Gruppo coperchio
voi si che siete scaltri
a far soldi coi brani degli altri
io ho un ampli da 2 watt

Sotto il tuo palco c'è un gran folla
sulle transenne la gente si incolla
credendo di aver davanti le vere star
suonate voi è sempre pieno
a veder noi solo Piercarlo e Remo
Il batterista con due rami deve suonar

Gruppo coperchio
questa canzone è un po' copiata
perché deve restar nella cabeza (ah!)
di tutti quanti voi
Gruppo coperchio
questa melodia è già sentita
perché deve esser cantata
da tutti quanti voi

SUL FONDO

Sul fondo
perso fra ricordi e realtà
incautamente io mi spengo
riesumando ciò che non tornerà
e più non dormo
giaccio sveglio ancora

Capisco
che nessuno mi salverà
e che spetta a me il riscatto
di ritornare a galla
ma ormai più non lo voglio
resto dove sono

Sul fondo
giaccio sveglio ancora

Sul fondo
abbandonato e quasi inerme
se mi chiami non rispondo
guarire non mi serve
quello che mi viene offerto
non mi attira più per niente

CHE GIOIA IL BUIO

Io non so dire se fuori da questa stanza
vi sia la notte oppure ci sia il giorno
E' sotto il letto che io mi nascondo
da tutto quello che c'è intorno a me
nessun contatto nessuna parola
solo la certezza di essere una persona sola
io qui sto bene
dal mondo distaccato
con l'illusione che mi sono creato

Un mondo immaginario, su misura
dal freddo abitato
aspettando un'altra notte
per uscire imbacuccato
e sperar che non vi sia
nessuno per la mia strada
con la nebbia parlo un po'
con la gente proprio no

Ah come è bello di notte passeggiare
l'inverno respirare
senza gente da incontrare
nel silenzio che è come una canzone
per la mia solita desolazione
Sulle sue note ballo
prima che canti il gallo
ad annunciar l'odiata mattina
ma accanto a me non esiste ballerina
meglio da soli in questa gelida stradina

Tra vicoli serrati e portoni
alla mia mente ritornan tempi buoni
certi ricordi dei bei tempi lontani
scivolati come sabbia dalle mani
abituarsi ad essere scartato
dimenticato col tempo cancellato
viver con odio ogni minuto
per ogni desiderio mai avvenuto

Odiare chi si ama disprezzare chi si illude
restare qui nell'ombra fra le cose non vedute
e continuo a camminare in questa notte
e se proprio c'è qualcuno
speriamo di fare a botte

Una serie di rifiuti
il cui numero infinito
è quello che mi dilaniato
spolpato, di tutto derubato
il lato umano ormai l'ho cancellato
In questo cellulare
non c'è chiamata persa
ma forse è un problema della rete
è puntuale il pensiero di ogni sera
non vi sarà presto un'altra primavera
Adoro uscir di notte
di giorno poi sparire
s'accende un'insegna
ed è meglio rincasare
in piazza giungo
e ammiro il niente
come sto bene quando non c'è la gente
In questo mondo è vero
io sono un inadatto
non parlo con nessuno
ma saluto un vecchio gatto
notte cara, tu si che mi accontenti
e non temere non provo sentimenti

MI BARRICO IN CANTINA

Sono stato colto da una fissa strana
guardando un grappolo di frutta matura
tolte le ragnatele dal torchio in cantina
e rispolverata la strumentazione
ho osservato per mesi bollicine salire
tenendo d'occhio la temperatura
ho travasato e aspettato il tempo passare
volando oltre l'orizzonte della sera

Garrafòn que me haces olvidar los problemas
tengo que esperar y ser paciente
detras del vidrio se levantan burbujas
pasan los dias
se hace mas fuerte

Sto sviluppando una dipendenza
dalla mia cantina
non riesco più a star lontano
la sete mi trascina qua
fermenterà la mia esperienza
giù nella cantina
e prima o poi guarirò
o forse no

Ho contagiato anche amici e colleghi
ormai nessuno ha più un lavoro
vendemmia e cantina sono i nostri impieghi
all'osteria gareggiamo col vino

IO NON ESISTO

Fuori dal flusso incanalato verso
la via maestra che tutti percorrono
Non ho un nome
non ho una faccia
lontano da ogni contaminazione andrò
per sopravvivere
non devi esistere

io non esisto
ne adesso ne mai
son stanco di essere preso in giro
io non esisto
non cercatemi
vili ed inermi toccando i vostri schermi
non potrete mai trovarmi
perché non esisto

non son nessuno
non sono in vista
mi muovo solo di notte nell'ombra
non mi si vede
non mi si nota
da solo in cerca di una quiete perduta
per sopravvivere
non devi esistere

io non esisto
ne adesso ne mai
son stanco di essere preso in giro
io non esisto
non cercatemi
vili ed inermi toccando i vostri schermi
non potrete mai trovarmi
perché non esisto

ANZIANI A VENT'ANNI - Lyrics

SIAMO ANZIANI A VENT'ANNI

Siamo anziani a vent'anni
perennemente stanchi, con gli acciacchi di stagione
il bicchiere sempre in mano, ci manca solo il bastone
Siamo anziani a vent'anni
tra bar e osteria, le ore volan via
dormiamo sui divani, osserviam lavori urbani
siamo anziani a vent'anni

I miei coetanei se ne vanno a ballare
io invece a briscola vorrei giocare
poi la sera escono fuori
Io vado nell'orto a cogliere pomodori
Tutti in giro a cercare la fregna
Accendo la stufa e carico la legna
Dedito alla zappa, avvezzo alla grappa

Siamo anziani a vent'anni
con la cannottiera bianca, il berretto e la cravatta
andiamo alla usl in bicicletta
Siamo anziani a vent'anni
A discutere del tempo in fila alla posta
ogni due passi facciamo un sosta
anziani a vent'anni

C'è chi cerca nuove esperienze
se va all'estero e non vuol più tornare
io becco tutte le influenze
è già tanto se d'estate vado al mare
Tutti tirati i pomeriggi in palestra
la sera nei locali ben frequentati
Io mangio spesso la minestra
Vado con l'ape nei sentieri sterrati

Siamo anziani a vent'anni
Mentre il poker dilaga fra i giovani amici
a noi basta un aratro per farci felici
Siamo anziani a vent'anni
il nostro problema noi lo sappiamo
siamo impotenti e ce ne vantiamo
anziani a vent'anni

Siamo anziani a vent'anni
Emarginati dal mondo giovanile
andiamo nel pollaio a governare le galline
Siamo anziani a vent'anni
ma dopo tutto questa è una conseguenza
della nostra gloriosa demenza
anziani a vent'anni

FUOCO ALLE MICCE

C'è qualcuno che ti disturba
qualcosa che non ti torna
se il mondo ti manda fuori di testa
esplosione è la risposta giusta
mischia salnitro, zolfo e carbone
oppure zucchero e permanganato
dagli forza alla tua esplosione
l'ordigno è già innescato

Lo reclamiamo è un nostro diritto
vogliamo solo sentire il botto
magnum e raudi nei vicoli in centro
fuoco alle micce e diamoci dentro

c'è una cosa che non capisco
perchè devo sorbirmi tutto
sono stanco e lo ribadisco
adesso voglio il botto
niente di strano è una cosa normale
sfogarsi dalla frustrazione
se tutto va storto e un lavoro non hai
diretta conseguenza è l'esplosione

UNA SOLA ESIGENZA

Non si può più starsene tranquilli a sbattere la testa nel proprio spigolo
gli impulsi che arrivano dall'esterno non mi lasciano in pace e mi distruggono
non ho bisogno di sentirmi parte di niente, voglio stare solo
e non sopporto più niente se sento un altra parola giuro che esplodo

barricato nella zattera della mia coscienza
in un mare di offuscata mediocrità
circondato da falsi bisogni e da banalità

io non voglio aderire, non voglio firmare
nessuna etichetta mi classificherà
non faccio parte di niente, cosi sempre sarà
non voglio partecipare, non voglio approvare
non appartengo ad alcuna entità
nessuno mi rappresenta
nessuna teoria mi identificherà

non si capisce bene cosa volete
con quelle promesse e quei sorrisi la
non voglio più fare parte di qualcosa che poi mi condizionerà
non c'è più niente di prestampato che possa interessarmi e mi sta bene così
esiste solo una sola esigenza, la scelta di non dire sempre si

SOTTO CONTROLLO

Nelle strade in cui vivo
in questa spenta realtà
l'ignoranza s'insedia
istigando staticità
c'è chi espone i fatti esagerandone il contorno
per fomentare il desiderio di controllo
si celan dietro la bugia dell'apparenza
alludendo ad una presunta delinquenza
gente che si nasconde dietro le serrande chiuse
come i loro cervelli
approvano uno spreco inutile di soldi
per aumentare i controlli
ma aprite gli occhi prima della bocca

ed il morbo dilaga
trovando terra fertile
in un covo di persone
che vogliono solo repressione
gente che ha sempre contestato chi almeno ci ha provato
a cambiare questa triste realtà
han soffocato sul nascere qualunque iniziativa
parlandoti di civiltà
ma per voi io non rinuncio alla mia libertà

Basta con questa repressione
Basta, non c'è motivazione

il desiderio di sicurezza è indotto dall'ignoranza
dalla paura del diverso, dalla intolleranza
ma fossi in voi starei attento con tutto questo reprimere
senza una valvola di sfogo non potremo che scoppiare
e scoppierà
la rabbia scoppierà

SCAPESTRATO

Dormo di giorno perché di notte guardo film porno
ho una damigiana per ogni fine settimana
Spesso in commissariato
e mi aspettano in tribunale
Telefono intercettato
Questa digos non mi lascia stare

Sono uno skapestrato
Più volte denunciato
Sono uno skapestrato
Il sistema mi ha braccato

I padroni non mi assumono
E anche in quel caso mi licenziano
Troppi precedenti, dicon sempre no
Al bar coi vecchi, centinaia di prosecchi

ENIGMA

Esta bem, eu posso ser rachado
Mas come è que ela està
com um feio de meter medo
Talvez pelo dinheiro
mas ele è um inepto
pode ser que pelo menos sea entendido
mas segundo o meu parecer
è um tolo chapado
para ela è um bonito menino
mas para as outras ele da nojo

Sabes que talvez entendì
como fez a seducirte
ela não è atrasada
esta com ele
porqué tem um caralho desmedido

Ela chamate amorzinho
Porque quiere o teu caralhinho
Ela nunca diz-te tenha o cuidado
e o quiere na boca rabo vulva mão
si o seo sorriso te parece terninho
então quiere fazerlo estilo cachorinho
e cuando diz não saimos que chove
fazemos um bom sessentanove

não è pateta a menina
està com ele pelo seu bengala
todavia não penses que è contenta
porqué os quiere ao menos trenta

ADESSO BASTA

Coi nervi a pezzi faccio due passi
affrontando ogni giornata senza compromessi
la testa guasta, il cuore spento
perso in grigi pensieri quasi non mi sento
poi mi guardan tutti male
quasi fossi un criminale
da troppi anni ormai lo fate
quando passo commentate

insinuazioni un po' troppo svelte
non conoscete il perché delle mie scelte
e più sopporto, più continuate
adesso basta è giunta l'ora che paghiate
troppi attacchi dalla gente
non faccio più finta di niente
troppe le chiacchiere e gli affronti
ma ora regoliamo i conti

adesso è troppo tardi per correre al riparo
la mia rabbia esploderà violenta come uno sparo

NON MI RIESCE

Da ragazzino ti insegnano che devi socializzare
ma a volte sembra che proprio
non ci sia niente da fare
non riesci ad essere aperto con gli altri
alle feste di compleanno non ti diverti
non vuoi stare al centro della attenzione
non ti piace fare conversazione

sono cresciuto, ma in fondo no
per niente migliorato
non ci riesco, e non ci parlerò con l'amico dell'amico
non mi vengono le parole non so mai cosa dire
impacciato ed introverso non so farmi capire
allergico alla folla, mi scatta la scintilla
No! in mezzo a troppa gente soffocherò

e giuro c'ho provato, non mi riesce non lo so
perchè sono così e così sempre resterò
non posso farci niente sono chiuso dentro me
è una disfunzione che non so correggere

e forse, ho un po' di colpa ce l'ho
non mi do molto da fare
parlare con un estraneo
non mi viene naturale
non è che non mi fido, non è che faccio apposta
non è un pregiudizio e neanche timidezza
non so perché succede, non so come spiegare
è proprio che dal guscio io non riesco ad uscire

e giuro c'ho provato, non mi riesce non lo so
perchè sono così e così sempre resterò
non voglio apparire diverso, non voglio fingere
ormai sono così e non posso più cambiare

LA CITTA' DI VETRO

Dedicata al romanzo "Noi" di Evgenij Zamjatin

Scriverò del benefico giogo
che felicemente ci imprigiona
in un sonno preciso nel vetro
l'esattezza dell'ora che suona

una linea retta di pura saggezza
la perfezione che ci accarezza
esporterò la risma che loda
la forzata guida

Una crepa nell'acciaio scolpita
la mia certezza vacilla
Oltre lo squarcio di una prima estate
tenue una luce brilla

Crolla il sonno la mente respira
risalgo dal pozzo della ragione
lento il dubbio a galla riaffiora
c'è troppa aria e troppa confusione

tutta colpa di lei
colpa sua
mi ha trascinato in un mondo diverso
poi viene e va via
lasciandomi accartocciato e perso

Vibra la mente e vibra lo spazio
dal primo volo del vetro di un razzo
fino al calar delle tenebre fitte
una breccia aperta nel muro verde

contuso, confuso
non voglio guarir dalla mia malattia
e volo su e ancora più su
la libertà di una scelta mia
ma qualcuno mi correggerà
e giù nel fango della perfezione mi riporterà

VENGO DA VIAMAGGIO

Vengo da Viamaggio
dal verde appennino
dalle macchie di castagni
e da un fiume cristallino
d'inverno gela il freddo sulla cima
l'estate fresca gli esuli richiama

Tornerò, io tornerò
mi incamminerò
verso il vecchio ponte
e ascolterò
il richiamo del sangue che scorre dentro me
impossibile resistere

Vengo da viamaggio
e tornerò a viamaggio
Vengo dai greppi e lo canterò
che ci ritornerò

Aria d'estate
e bramo la mia terra
intono un canto
con una vecchia chitarra
di giorno è terso
il cielo all'orizzonte
la notte brillano le stelle sul monte

Tornerò, io tornerò
fino in cima andrò
sull'Alpe della Luna
e seguirò
il fiume in piena che scorre dentro me
voglio ritornare

VIA DA QUESTA REALTA'

Quante notti insonni a pensare
e quante giornate tristi ho passato
cercando disperatamente di capire
che cosa è giusto e cosa è sbagliato
io ci sto male in questo posto qua
in cui non conta più nessun valore
senza rispetto e senza lealtà
chi ci crede ancora è solo un coglione

son io testardo che esagero e son troppo incazzato
fare certe cose non è sbagliato
tappati gli occhi e ignora tutto
adeguati mi hanno detto
non pensarci e fai finta di niente
fa così tutta quanta la gente
e non so nemmeno più se ho davvero ragione
forse son solo un idealista testone

e meno male che suono punk
e meno male che suono ska
voglio andare via da questa realtà
che non mi va
e meno male che suono punk
e meno male che suono ska
voglio andare via da questa realtà

e adesso so che le cose più importanti per me
ormai sono passate di moda
è chiaro che qui c'è troppa sazietà
e c'è mancanza di sensibilità

QUANDO ARRIVA LA SERA

Quando arriva la sera dopo una giornata nera
Cerco conforto, cerco rifugio in una gioia sincera
Il caporeparto mi ha detto vada e le mie donne sono sulla strada
A questo punto non sento ragione
col mio boccale mi appoggio al bancone
Bar o pub, per me è lo stesso
Tanto mi ritrovo abbracciato ad un cesso
Barcollando cerco la mia via
Sono pieno zeppo di sangria
Il lavoro fa schifo, lo stato mi truffa
con educazione ordino una caraffa
Se il mondo è grande ed io son piccino
non ci posso far niente bevo un tubo di vino
Io ormai dei bar ho tracciato una mappa
Sento già caldo, ho il naso rosso, forse sarà quella grappa

Bar o pub non fa differenza
Con la mia birra io vado ad oltranza
C'è chi si scalda con la stufa
Io mi riscaldo con la sambuca
So che a mischiare si corrono rischi
Ma io il caffè lo correggo col whiskey
Offro da bere non sono avaro
Con il mio branco beviamo un amaro
E pensa che l’altra notte
Non ricordavo la mia casa dov’era
Bevo il gin tonic
Bevo il campari
Bevo anche il rum con la pera

 

Testi dell'EP fra poggi e castagni